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Menotti, Gian Carlo.

Musicista italiano naturalizzato statunitense. A sette anni, sotto la guida della madre, iniziò a comporre le sue prime canzoni e a undici scrisse la sua prima opera, La morte di Pierrot. Nel 1923 intraprese gli studi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, che proseguì al Philadelphia's Curtis Institute of Music con il maestro Rosario Scalero. Diplomatosi in Composizione nel 1933, diede vita nel 1937 alla sua prima opera comica, Amelia al ballo, rappresentata con notevole successo al Metropolitan di New York. Già in questo lavoro, che denota una certa maturità artistica, emergono le caratteristiche del compositore eclettico di ispirazione pucciniana. Dopo aver scritto sceneggiatura e musiche del balletto Sebastian, realizzò le opere Il ladro e la zitella (1939); La medium (1946), con cui si cimentò nel genere tragico; Il telefono (1947); Il console (1950), che vinse il premio Pulitzer quale maggiore opera musicale dell'anno e il premio New York Drama Critics Circle Award ed ebbe un impatto fortissimo sul pubblico per il tema politico, che metteva in scena un combattente per la libertà ferito in uno scontro con la polizia; Amahl e gli ospiti notturni (1952), dallo sfondo mistico; La santa di Bleeker Street (1954), connotata da un forte accento veristico, con cui vinse il suo secondo Pulitzer; Maria Golovin (1958); Le dernier sauvage (1963); Help! Help! The Globolinks (1968); Goya (1986), scritta per Placido Domingo; The singing child (1993); Gloria (1995), scritta in occasione dell'assegnazione del premio Nobel per la pace di quell'anno. Fuori dall'ambito operistico M. compose: Concerto per piano, Concerto per violino e orchestra, la suite sinfonica Apocalypse, la musica per lo spettacolo televisivo Labyrinth, Trio per piano, violino e clarinetto. M. ebbe il merito di aver creato un genere di opera moderno, in cui la scelta di tematiche attuali si legava a una musica che, da un lato, riprendeva la tradizione melodica italiana di Verdi e di Puccini e dall'altro non tralasciava di accogliere le influenze più contemporanee di Stravinskij e Gershwin. Nel 1958 M. fondò il Festival dei Due Mondi di Spoleto, che guidò con passione per quasi 50 anni. Convinto dell'importanza dello scambio culturale tra Europa e America, nel 1977 portò il Festival di Spoleto negli Stati Uniti, dirigendolo per 17 anni e nel 1986, per tre edizioni, anche a Melbourne in Australia. A molte delle opere liriche programmate al Festival di Spoleto, M. prestò la sua abilità di regista, ottenendo consenso unanime di critica e pubblico. Dal 1992 al 1994 fu direttore artistico dell'Opera di Roma (Cadegliano, Varese 1911 - Montecarlo 2007).